Torre David / Gran Horizonte
di Valentina Di Francesco
Torre David è il terzo edificio più alto del Venezuela, 45 piani nel centro di Caracas, mai completati. Eppure nel 2007 un gruppo di persone dei vicini barrios allagati durante un’alluvione vi si è insediato e oggi, quello che era un guscio di cemento abbandonato, è la casa di circa 750 famiglie. Come tutto questo stia ora accadendo nel centro di Caracas e soprattutto come questo informale insediamento verticale venga trasformato ogni giorno e possa funzionare è stato raccontato da Urban Think Tank nel corso della XIII Biennale di Venezia all’interno di un controverso allestimento. L’installazione risulta estremamente democratica dal momento che, di fronte alle immagini di questa torre in perenne mutamento, lo sguardo di chiunque non può che essere colpito dall’immediata semplicità di un unico potenziale utopico:
il prendersi cura in autonomia, con improvvisazione e minimi mezzi di un luogo già esistente, di una gigantesca rovina abbandonata trasformandola nella propria casa. L’analisi di questa necessità, o volontà, spontanea diviene possibile punto di partenza per un costruttivo dibattito globale – lontano da quello che è stato definito slum voyeurism – che affonda le proprie radici nella comprensione del significato stesso dell’abitare.

Veduta di uno degli spazi comuni della Torre
L’ex Centro Financiero Confinanzas è un complesso di edifici inizialmente progettato per essere sede di uffici e di un albergo di lusso. Il cantiere inaugurato nel 1990 venne abbandonato a lavori quasi ultimati in seguito alla morte del developer David Brillembourg nel 1993 e alla bancarotta del gruppo finanziario che ne supportava la costruzione nel corso della crisi finanziaria venezuelana del 1994. Oggi l’edificio ospita circa 750 famiglie di occupanti abusivi tanto da essere stato definito un vertical slum. Anche se la Torre si differenzia da ogni altro caso studio per la particolarità dell’insediamento non è tuttavia l’unico esempio di costruzione occupata nel centro di Caracas, dove è stato stimato che in un’area di 1 km quadrato si concentra una popolazione di circa 4200 abitanti abusivi, disseminati tra slum ed edifici storici occupati.
Una comunità informale ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando la Torre David e lo ha fatto con decisione. Questa iniziativa può essere vista come un modello ispiratore che prova la forza dell’informalità.
L’edificio è composto da cinque distinti blocchi. L’atrium, 30 metri di altezza per una superficie di 1500 mq era stato inizialmente concepito per essere il cuore dell’edificio, coperto da un’ampia volta di vetro e con numerosi ascensori che portavano ai piani superiori. Oggi è il luogo di ritrovo per le assemblee della comunità e nei suoi pressi si trovano i campi da gioco comuni. L’edificio A è la torre principale, alta 45 piani, progettata per ospitare fino al sedicesimo piano un hotel e oltre uffici. Oggi è il blocco più occupato e trasformato anche se solo fino al ventottesimo piano per motivi di sicurezza, in assenza di parapetti o ascensori. Le tipologie di insediamento e di intervento nella suddivisione degli spazi variano molto in base alla diversa organizzazione dei piani legata alla progettuale destinazione d’uso, stanze da albergo o ampi open space per uffici.

Uno degli appartamenti privati all’interno della Torre
Inizialmente i primi abitanti occuparono l’atrium e i piani più bassi con tende e semplici servizi comuni. In seguito sono stati costruiti muri per distinguere gli appartamenti e consentire una maggiore privacy e balaustre per la sicurezza; sono stati aperti varchi per far circolare l’aria e per collegare i vari blocchi dell’edificio, ed è stato organizzato un sistema di raccolta e distribuzione dell’acqua e dell’energia elettrica. Nel tempo la comunità si è organizzata in una serie di gruppi autogestiti corrispondenti ai vari piani che ospitano una media di 15 famiglie ciascuno, e con il colore si sono differenziate le diverse aree private, gli appartamenti e le aree comuni.

Uno degli appartamenti privati all’interno della Torre
Ora all’interno della Torre, è presente anche una chiesa, sono stati aperti vari negozi di alimentari su diversi piani, un bar, un barbiere e una palestra. Sono stati inoltre organizzati dei gruppi di vigilanza per la sicurezza e una squadra di basket che si allena sui due campi da gioco che si trovano al piano terra.
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Torre David / Gran Horizonte
Biennale di Venezia, 2012
Justin McGuirk (Exhibit Curator)
Con: Urban Think Tank (Alfredo Brillembourg & Hubert Klumpner – ETH Zürich) e Iwan Baan
Disegni: U-TT Chair ETH
Foto di: U-TT Chair ETH/Daniel Schwartz
Articolo pubblicato su Lotus 152
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