Forest Pavilion (Y lu duqai a luma)
di Valentina Di Francesco
Nel corso dell’estate del 2004 un giovane team di architetti newyorkesi realizzò per il PS1 Contemporary Art Center una innovativa installazione composta da canne di bambù intrecciate a disegnare un complesso paesaggio all’interno del cortile del museo. Nel maggio del 2011 Eric Bunge e Mimi Hoang hanno riproposto il bambù come elemento costitutivo di una leggera struttura temporanea passando dal contesto sperimentale e metropolitano del PS1 ai margini della Da Nong Da Fu Forest in occasione del Masadi Art Festival, una serie di eventi e incontri per riflettere sulla necessità di salvaguardare la vicina foresta minacciata dalla pianificazione e dallo sviluppo.
Le volte del padiglione costruite con bambù appena tagliato si intrecciano e si compongono in forme e configurazioni sempre diverse così come in natura gli schemi variano in un’infinita molteplicità di forme.

Veduta diurna del teatro
Le undici volte di bambù appena tagliato emergono dal terreno e si richiudono su uno spazio centrale ideato come luogo di ritrovo e di sosta, ma anche palcoscenico per rappresentazioni in occasione degli eventi legati al Masadi Art festival. Il piano da cui emergono le volte è un anello di tavole di legno che funge sia da seduta che da palcoscenico. Intorno ad esso si innalzano le volte, archi parabolici differentemente composti e intrecciati organizzati in due anelli intorno al vuoto centrale.

Maestranze locali durante la costruzione
Il nuovo progetto è stato realizzato in questa occasione da maestranze locali appartenenti alla tribù aborigena degli Amis, che hanno integrato il progetto originario con modifiche legate ai propri sistemi artigianali.

Veduta notturna del teatro
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Forest Pavilion (Y lu duqai a luma)
Guangfu, Hualien, Taiwan, 2011
Eric Bunge, Mimi Hoang
Con: Ammr Vandal (Project Architect), Julia Chapman, Tiago Barros, Jack Hudspith, Alana Flick
Foto di: Iwan Baan
Articolo pubblicato su Lotus 152
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